Uomo politico cileno. Membro dell'oligarchia conservatrice sorta dopo la guerra
d'indipendenza, si impegnò attivamente nella giovane Repubblica cilena
reggendo, dal 1841 al 1851, il ministero della Giustizia e degli Interni e la
presidenza della Repubblica nei dieci anni successivi. Il neonato Partito
liberale osteggiò la sua elezione anche con una rivolta armata, che
M. represse con durezza. Tale vittoria rafforzò la sua
autorità e gli consentì di esercitare il suo mandato con metodi
autoritari. Si adoperò per lo sviluppo industriale e culturale della
Nazione e in un ampio programma di riforme amministrative che portarono alla
promulgazione del nuovo Codice Civile (1855). Tuttavia nel 1859 fu bersaglio di
una seconda sollevazione violenta, guidata dai liberali. Nel 1861 lasciò
la presidenza del Paese per quella della Corte suprema di giustizia di Santiago
e, deputato nel 1864, fu a capo dell'opposizione dei conservatori al Governo
liberale (Petorca, Aconcagua 1809 - Santiago 1880).